Per la prima volta dall’inizio del conflitto, il presidente ucraino Zelensky si dice aperto alla pace con la Russia a condizione che “le forze di Mosca si ritireranno sulle posizioni del 23 febbraio”, e cioè senza che la Crimea venga restituita all’Ucraina. Intanto il ministro della Difesa ucraino lancia l’allarme che “gli occupanti russi possano organizzare massicci bombardamenti in vista del 9 maggio”.
A Mariupol intanto continuano le evacuazioni dei civili dall’acciaieria Azovstal, ma Zelensky garantisce che verranno aperti canali diplomatici per salvare anche i militari.
Da Kiev però arriva la notizia che i russi hanno sparato su una colonna di auto uccidendo quattro civili.