E' avvenuto ieri l'incontro tra l'Ema e il ministero della Salute sulla questione del vaccino 'AstraZeneca', ribattezzato
Vaxzevria lo scorso 25 marzo.
La produzione del vaccino in questione è frutto della collaborazione tra lo Jenner Institute dell'Università di Oxford, la società anglosvedese AstraZeneca e quella italiana IRBM Science Park.
Quello che viene inoculato nell'orgnismo non è altro che un comune virus dell'influenza indebolito, contenente il materiale genetico necessario a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2. Tale proteina è utile alla formazione degli anticorpi nell'organismo.
Il vaccino è stato approvato lo scorso 30 dicembre. La prima vaccinazione è stata effettuata nel Regno Unito il 4 gennaio 2021. L'Ema ha autorizzato la commercializzazione del vaccino a fine gennaio.
In seguito ai casi di trombosi verificati in soggetti ai quali era stato somministrato il vaccino in questione, l'Agenzia Europea dei Medicinali ha pubblicato un nuovo rapporto, ieri 7 aprile 2021.
Dal rapporto si evince un "forte legame" tra la somministrazione del vaccino e gli eventi trombotici, cerebrali e addominali, associati ad una carenza di piastrine nel sangue. L'Ema ha analizzato in totale 222 casi su 34 milioni di persone vaccinate. La conclusione, pertanto, è quella di riportare tra gli effetti collaterali del farmaco - gravi e molto rari - la trombosi combinata ad un basso livello piastrinico.
Alcuni casi di trombosi si sono verificati anche in seguito alla somministrazione di altri vaccini in commercio, quali Pfizer BioNTech, Moderna e Johnson&Johnson.
Tuttavia, contrarre il virus presenta un rischio di mortalità decisamente maggiore rispetto ai possibili effetti collaterali dei vacicni. La valutazione sul rapporto tra i richi e i benefici dei sieri, dunque, è comunque positiva.
Non sono stati rilevati fattori di rischio quali l'età, il sesso o malattie preesistenti, nei casi osservati. Per cui non sono previste limitazioni per quanto riguarda la somministrazione in categorie specifiche di soggetti.
I possibili trattamenti in caso di trombosi a seguito della somministrazione non prevedono l'utilizzo di eparina. Altri anticoagulanti potrebbero essere usati, ma i pareri della comunità scientifica al riguardo sono discordanti. Altri possibili trattamenti includono immunoglobuline, steroidi e plasmaferesi.
A seguito del nuova rapporto dell
'Ema sul vaccino AstraZeneca, Germania, Spagna e Belgio hanno deciso di somministrare il farmaco solo sui soggetti over 60 e sugli over 55 in Francia. La Gran Bretagna ha deciso di offrire un siero diverso agli under 30. Gli USA al momento non prevedono di utilizzare il siero, come dichiarato dal noto immunologo Anthony Fauci.
In Italia il Ministero della Salute ha approvato l'utilizzo del vaccino nei soggetti a partire dai 18 anni di età, raccomandandolo in via preferenziale nelle persone con più di 60 anni.