Nel cielo di Ustica, 44 anni or sono, "si compì una strage di dimensioni immani". Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'anniversario della tragedia aerea del DC9 abbattuto al largo dell'isola il 27 giugno 1980. "Rimasero uccise tutte le 81 persone a bordo del volo da Bologna a Palermo. La Repubblica italiana fu profondamente segnata da quella tragedia, che resta una ferita aperta anche perché una piena verità ancora manca e ciò contrasta con il bisogno di giustizia che alimenta la vita democratica", ha aggiunto il Capo dello Stato.
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L'Italia "non si stancherà di continuare a cercare e chiedere collaborazione anche ai Paesi amici per ricomporre pienamente quel che avvenne", ha dichiarato ancora il presidente della Repubblica.
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Le parole di Mattarella nell'anniversario di Ustica "Nel giorno dell'anniversario desidero anzitutto rinnovare i sensi di una profonda solidarietà ai familiari delle vittime, che non si sono arresi davanti a opacità, ostacoli, distorsioni e hanno sempre cercato, pur in condizione di umana sofferenza, di fare luce sulle circostanze e le responsabilità della tragedia", ha proseguito Mattarella. "La loro opera, unita a quella di uomini dello Stato che hanno compiuto con capacità e dedizione il loro dovere, ha contribuito a diradare nebbie e a ricostruire lo scenario di quel tragico evento. Sulla strada della ricostruzione della verità, passi significativi sono stati compiuti. Ne offre testimonianza il Museo per la Memoria di Ustica, aperto a Bologna". Il Capo dello Stato ha poi ricordato come "al tempo stesso la memoria sia anche trasmissione, ai più giovani, dei valori di impegno civile che sorreggono la dignità e la forza di una comunità e le consentono di affrontare le circostanze più dolorose e difficili".