La guerra in Ucraina giunge al giorno 924. Dopo il bombardamento sulla città di Poltava, costato la vita a oltre 50 persone, le forze russe hanno lanciato nella notte un nuovo attacco, questa volta contro Leopoli (nell'ovest del Paese), utilizzando, secondo il sindaco della città, anche missili ipersonici "Kinzhal". Sette persone sono morte, tra cui tre bambini (il più piccolo aveva 7 anni), e oltre 50 sono rimaste ferite. Esplosioni sono state registrate anche a Kryvyi Rih e nella regione di Odessa. Secondo il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, Kiev sta finalizzando gli accordi con i suoi partner sulla revoca dei divieti di lanciare attacchi a lungo raggio contro obiettivi militari all'interno della Russia utilizzando armi occidentali. Dopo il ministro delle Industrie strategiche Alexander Kamyshin, il ministro della Giustizia Denys Maliuska e il ministro dell'Ecologia Ruslan Strilets, anche Kuleba ha presentato le dimissioni al Parlamento ucraino. "Verso accordi su revoca divieti di attacchi dentro la Russia". Il portavoce di Zelensky: "Cambieremo oltre mezzo governo".