Sono state emesse ventinove misure cautelari personali, molte delle quali rivolte ad esponenti della 'Ndrangheta, e il sequestro di cinque aziende di trattamento dei rifiuti tra Calabria ed Emilia Romagna.
La filiera dei rifiuti partiva da Gioia Tauro e arrivava fino al Nord Italia, a gestirla era la cosca Piromalli. Rifiuti speciali, anche pericolosi, venivano interrati nel suolo, anche sotto terreni agricoli. Alcuni di questi, infatti, sono risultati gravemente contaminati da sostanze altamente nocive con valori che in alcuni casi sono arrivati al 6.000% sopra il limite previsto, rischiando concretamente di contaminare anche la falda acquifera sottostante.
Con l'ordinanza di custodia cautelare sono finiti in carcere 19 persone, tutti appartenenti alla famiglia mafiosa ma anche imprenditori di riferimento della cosca Piromalli. Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, traffico illecito di rifiuti ed altri reati ambientali.