Torino, due interventi al ragazzo ferito con un machete: gamba amputata
20/03/2024

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Torino, due interventi al ragazzo ferito con un machete: gamba amputata

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E' stato ferito a Torino a colpi di machete, fino all'ultimo i medici hanno tentato di preservagli la gamba colpita ma alla fine hanno dovuto amputarla per salvargli la vita. Il ragazzo, 23enne, era con la fidanzata quando è stato aggredito nel quartiere Mirafiori Nord. Motivo? Gelosia. Ci sarebbero delle avance non richieste e spregiudicate, una foto osé che la vittima aveva inviato via whatsapp, nei giorni precedenti, alla fidanzata dell’aggressore. Anche se la pista della vendetta "d'onore" non convince del tutto gli investigatori.

La violenza e l’amputazione - Il ragazzo torinese di 23 anni, è stato ferito con diversi fendenti lunedì sera in via Panizza, mentre tornava a casa in monopattino insieme alla fidanzata. Martedì sera i medici del Cto di Torino, dopo due interventi in 24 ore, lo hanno dovuto portare in sala operatoria per la terza volta e gli hanno dovuto amputare la gamba sinistra sotto al ginocchio, per salvargli la vita. I due tentativi precedenti di rivascolarizzazione dell’arto, offeso dai colpi di machete, non hanno dato i risultati sperati. Il ragazzo è ancora intubato e ricoverato nel reparto di terapia intensiva, in prognosi riservata. Ha rischiato di morire dissanguato sul marciapiede a due passi da casa. La ragazza che era con lui ha subito allertato il 112. I residenti hanno sentito le urla del ferito che perdeva sangue. Il ragazzo è ancora vivo grazie alla prontezza di riflessi di un operaio dell’Anas, che lunedì sera passava in via Panizza e l’ha soccorso stringendogli una cintura a monte del taglio, per fermare l’emorragia. Sono corsi ad aiutarlo anche due carabinieri liberi dal servizio, che hanno messo un bastone dentro alla cinghia per stringere la presa ed evitare che il ventitreenne morisse dissanguato. Poi l’équipe del 118 ha intubato il giovane e l’ha trasportato al Cto.

Gli aggressori - Due torinesi parte della stessa comitiva, dopo aver colpito sono scappati a bordo di uno scooter T-Max e si sono dati alla latitanza: non sono più tornati a casa dalle loro famiglie. Gli investigatori della squadra Mobile li cercano a Torino. Hanno interrogato i famigliari e la fidanzata del ferito: ma la pista delle presunte avance alla ragazza del rivale, e della sete di vendetta dell’aggressore, non convince del tutto gli investigatori. La “questione d’onore” tra membri della stessa comitiva continua a rimanere una ragione troppo debole agli occhi degli agenti per motivare una reazione tanto violenta. A maggior ragione considerato che l’aggressione non si è consumata in un contesto criminale. Il ragazzo ferito ha solo dei piccoli precedenti per droga, e delle segnalazioni come assuntore di cannabis. Nulla di più. Nessun precedente di rilievo neppure per quanto riguarda i due aggressori. La fidanzata della vittima ha riconosciuto il giovane passeggero che è sceso dalla moto e ha inferto i colpi di machete.
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