"Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L'impegno nel combatterla non viene mai meno". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 32esimo anniversario della strage di Capaci. "I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti", sottolinea il Capo dello Stato.
Meloni: "Eroi che hanno combattuto per una società libera" Per il premier Giorgia Meloni, "Giovanni Falcone ci ha insegnato che 'gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini'. Fare ogni giorno tesoro di queste parole è il modo migliore che tutti noi abbiamo per onorare il sacrificio di chi ha perso la vita a Capaci quel 23 maggio 1992. Non disperdere i loro insegnamenti, il loro coraggio, portare avanti quei valori di Libertà, Giustizia e Legalità che hanno reso immortali: più forti del tritolo e delle bombe di vigliacchi criminali senza scrupoli. Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani e tutti gli altri eroi che hanno combattuto per una società libera dall'oppressione mafiosa, vivono ancora e per sempre nei nostri cuori. Le loro idee camminano sulle nostre gambe e su quelle di chi verrà dopo di noi. Contro ogni mafia, sempre".
La Russa: "Esempi per le future generazioni" Il 23 maggio di 32 anni fa, ricorda il presidente del Senato, Ignazio La Russa, "l'Italia fu sconvolta dalla tragica notizia dell'attentato mafioso avvenuto nei pressi di Capaci e che provocò la morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e dei tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Giovanni Falcone, insieme a Paolo Borsellino, a tanti altri magistrati e a donne e uomini delle Forze dell'ordine, rappresentano la dedizione e la professionalità di chi scelse con coraggio di stare dalla parte delle istituzioni e di non abbassare la testa di fronte alle minacce della criminalità organizzata. Esempi per le future generazioni che l'Italia non potrà mai dimenticare".
Tajani: "Sacrificio per un'Italia libera dalla mafia" Il vicepremier Antonio Tajani ha scritto una lettera a Maria Falcone "per rendere omaggio alla memoria di suo fratello e di chi perse la vita quel tragico giorno, al loro sacrificio per un'Italia libera dalla mafia. Mi sono congratulato per l'imminente apertura del 'Museo del Presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino' a Palermo, che molto presto andrò a visitare".
Cinquemila studenti in piazza a Palermo Oltre 5mila studenti, per ricordare le vittime della strage di Capaci, si sono radunati davanti al Palazzo di giustizia di Palermo. Sono le ragazze e i ragazzi di 56 scuole siciliane che aderiscono alla Rete per la cultura antimafia che ha come capofila l'istituto Giuliana Saladino di Palermo. Rappresentazioni teatrali, lettura di poesie e performance musicali si alternano in piazza Vittorio Emanuele Orlando a 32 anni dalla strage. "Se la mafia fosse solo un'organizzazione criminale avremmo già vinto - ha detto Giusto Catania, dirigente della Saladino - per questo dobbiamo incidere sulla formazione. Con questo obiettivo lo scorso anno è nata la Rete che riunisce 139 scuole e che
oggi organizza cinquanta manifestazioni in Sicilia".