Nell'ambito dell'inchiesta sulla strage della funivia Stresa-Mottarone, ai già indagati
Luigi Nerini, direttore dell'impianto,
Enrico Perocchio, direttore d'esercizio, e
Gbriele Tadini, capo servizi, si sono aggiunte altre 11 persone, tra cui due società:
Ferrovie del Mottarone e
Leitner, incaricata della manutenzione dell'impianto.
Tra i nuovi indagati dunque,
Rino Fanetti,
Fabrizio Pezzolo e
Davide Marchretto, dipendenti e responsabili della Leitner preposti alla manutenzione degli impianti. Poi ancora
Alessandro Rossi e
Davide Moschitti, dipendenti della
Sateco che avevano effettuato controlli all'impianto tra il 2019 e il 2020.
A questi si aggiungono i nomi di
Federico Samonini, rappresentante legale della
Scf Monterosa che aveva effettuato dei controlli e sostituito le teste fuse delle cabine, tranne quella della numero 3 precipitata, in quanto quest'ultima sostituzione era prevista per novembre; e dei consiglieri, amministratori e manager della Leitner:
Seeber Anton,
Martin Leitner e
Peter Rabansen.
I reati contestati ai soggetti sopra elencati sono: rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro, al quale si aggiunge quello di attentato alla sicurezza dei trasporti.