Mercoledì 31 luglio, un treno della tratta Roma - Civita Castellana - Viterbo si è guastato nella Capitale e i pendolari sono stati costretti, dopo che sarebbero rimasti sul mezzo senza aria condizionata per oltre mezz'ora, a scendere sui binari e a fare un tratto a piedi. Lo riporta Il Messaggero.
Il racconto - Il treno è partito da piazzale Flaminio, si è fermato a Tor di Quinto e poi ha ricominciato la sua corsa. "Ma subito dopo si è sentito un botto fortissimo. Nonostante questo, ha proseguito per qualche minuto fino a entrare in una galleria", dove si è fermato di nuovo all'improvviso, "con una frenata brusca, di quelle terribili, e siamo rimasti così per almeno 10 minuti. Ci saranno stati 50 gradi, stavamo già morendo di caldo. Per un po' non è successo niente, poi dopo circa una ventina di minuti lo staff ha detto che forse aveva risolto. Invece, appena il treno ha rimesso in moto, c'è stato un altro botto fortissimo. Eravamo fermi e terrorizzati, dopo un altro quarto d'ora è stato fatto un tentativo per far ripartire il mezzo. E qui abbiamo sentito un terzo botto. Si è vista anche una luce, forse c'era un problema elettrico che provocava questi scoppi con la scintilla. Le persone si sono spaventate perché vedevano la situazione peggiorare e non migliorare. Molti si sono agitati, qualcuno ha avuto anche degli attacchi di panico", ha raccontato uno dei passeggeri al Messaggero.
È poi partita l'evacuazione. "Per fortuna, la stazione di Tor di Quinto era vicina, ci hanno fatto attraversare i binari e siamo riusciti ad arrivare a via di Tor di Quinto", ha aggiunto il pendolare.