Il romano Simone Borgese, 39 anni, è finito di nuovo in manette per violenza sessuale aggravata. Gli agenti del VII Distretto San Giovanni di Roma hanno eseguito un'ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, perché è gravemente indiziato del reato contestato: nel primo pomeriggio dell'8 maggio, a una studentessa di 26 anni in attesa alla fermata dell'autobus in via della Magliana si sarebbe accostato in auto per indicazioni stradali per poter raggiungere l'entrata del Grande raccordo anulare direzione Eur. In quei frangenti, la ragazza, grazie a un'app di mappe stradali, aveva fornito le informazioni all'uomo, che, approfittando delle auto bloccate dietro e mostrando il suo cellulare completamente scarico, l'aveva fatta salire a bordo. Successivamente avrebbe abusato di lei in una zona isolata. Il precedente del 2015 ed è inquietante che abbia scelto la stessa data: l'8 maggio di nove anni fa Borgese, con modalità identiche, aveva aggredito sessualmente una tassista. Nel 2014 abusò di una 17enne.
Il precedente del 2015 Simone Borgese, il 39enne che nel 2015 venne arrestato e condannato per aver violentato una tassista sotto un viadotto dell'autostrada Roma-Fiumicino, è finito un'altra volta in manette perché sospettato di aver abusato, l'8 maggio scorso, (la data coincide con la violenza del 2015) di una studentessa che aveva fatto salire a bordo della sua automobile con l'inganno.
Gli investigatori, sulla scorta delle informazioni e delle descrizioni fornite dall'ultima vittima, hanno svolto un'intensa attività di indagine, durante la quale hanno visionato anche le immagini del sistema di videosorveglianza cittadino presente sul tragitto percorso dall'uomo. Un modus operandi, dunque, molto simile a quello utilizzato nel 2015, quando l'attuale indagato costrinse la tassista a portarlo in una zona di campagna, dove, poi, minacciandola, pretese un rapporto orale.
Lo stupro dell'8maggio Il presunto stupratore, il pomeriggio dell'8 maggio, si sarebbe accostato a una fermata del bus alla Magliana e, fingendo di dover cercare un indirizzo, aveva convinto la vittima ad accompagnarlo, dopo averle preso il telefono cellulare con la scusa di dover fare una telefonata. La giovane, intimorita e impaurita, poiché l'uomo aveva proseguito la marcia raggiungendo una zona isolata a lei sconosciuta, è stata poi costretta a subire una violenza. Il soggetto ha poi restituito lo smartphone alla ragazza, riaccompagnandola nei pressi di Villa Bonelli.
In sede di denuncia, i poliziotti le hanno mostrato un album fotografico con alcuni uomini somiglianti a quello descritto e la ragazza ha riconosciuto l'aggressore. Gli agenti hanno così rintracciato e identificato il 39enne romano, per il quale l'Autorità Giudiziaria ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Nel 2014 abusò di una 17enne Borgese fu condannato nel 2022 a 2 anni e 10 mesi anche per avere abusato a Roma di una 17enne dentro un'ascensore. La violenza della 17enne risale al 2014 e la ragazzina riconobbe Borgese dalla foto diffuse dopo lo stupro della tassista avvenuto nel 2015. La giovane infatti in un primo momento aveva denunciato la violenza subita senza riuscire a fornire agli inquirenti l’identità del molestatore ma poi riconobbe Borgese dalle foto pubblicate sui giornali dopo lo stupro della tassista avvenuto nel maggio del 2015.