Rito abbreviato per Shiva, accusato di tentato omicidio
09/05/2024

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Rito abbreviato per Shiva, accusato di tentato omicidio

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Si apre un nuovo capitolo giudiziario per il trapper Shiva. Dopo il carcere e i domiciliari, ora l'artista sarà processato con il rito abbreviato (che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna) nell'inchiesta che lo vede accusato di tentato omicidio nei confronti di due ragazzi. I suoi legali Daniele Barelli e Marco Campora hanno potuto avanzarla dopo che alle imputazioni si è aggiunta l'accusa di ricettazione.

Shiva e la sparatoria nel 2023 Lo scorso ottobre Shiva (all'anagrafe Andrea Arrigoni) era stato arrestato per tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. L'indagine era nata dopo una sparatoria avvenuta a Settimo Milanese (Milano) la sera dell'11 luglio, davanti alla sua casa discografica. Qui due giovani milanesi rimasero feriti da colpi d'arma da fuoco alle gambe. Il tentato omicidio sarebbe avvenuto durante un tentativo di aggressione da parte dei due ragazzi nei confronti del rapper.

I legali di Shiva: "Si difese da un'aggressione" A febbraio i suoi legali sono riusciti a ottenere i domiciliari e ora con il rito abbreviato puntano a una riduzione della pena, in caso di condanna. "Siamo fiduciosi, nel corso del processo riusciremo a dimostrare che Shiva non ha fatto altro che difendersi dalle violente aggressioni subite", avevano dichiarato i legali Marco Campora e Daniele Barelli al momento del suo rilascio. Secondo la difesa, Shiva ha agito in legittima difesa dopo essere stato attaccato da Alessandro Maria Rossi e Walter Pugliesi, entrambi lottatori di arti marziali miste (MMA). L’aggressione avrebbe causato la rottura della sua mandibola. Shiva ha continuato a fare musica anche durante i mesi di permanenza nel carcere di San Vittore (durante i quali Shiva è diventato anche papà). In "Milano shotta freestyle" parla esplicitamente di quanto gli è capitato, dipingendo il mondo delle gang milanesi.

Gli altri processi di Shiva Non è l'unico grattacapo giudiziario per il trapper, che è anche indagato dalla Procura di Ascoli Piceno (insieme con altri cinque giovani), per una rissa scoppiata a San Benedetto del Tronto la notte del 30 agosto 2023. Qualche tempo fa il giudice di Ascoli ha attenuato la misura cautelare dei domiciliari emessa nei suoi confronti con un obbligo di dimora.
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