Il 34enne senegalese Louis Dassilva sarebbe stato arrestato per l'omicidio di Pierina Paganelli. L'uomo, vicino di casa dell'anziana, era l'unico indagato per la morte della 78enne, uccisa nel suo garage a Rimini la notte del 3 ottobre con 29 coltellate. La mattina seguente il 4 ottobre il suo cadavere era stato scoperto dalla nuora, Manuela Bianchi, considerata l'amante di Dassilva. Secondo gli inquirenti, sarebbe proprio la presunta relazione extraconiugale tra i due il possibile movente del delitto.
Dalla prima mattinata di martedì sarebbero state effettuate perquisizioni presso il domicilio di Louis Dassilva, nel complesso di Via del Ciclamino a Rimini, condotte con l'ausilio del personale della polizia scientifica di Bologna.
Dassilva era stato interrogato il 25 giugno dal sostituto procuratore Daniele Paci alla presenza del difensore Riario Fabbri. In quell'occasione, diversamente da quanto atteso, Dassilva non si era avvalso della facoltà di non rispondere confermando quanto già detto nei primi interrogatori.
Una nota della Procura sottolinea anche la sussistenza di aggravanti, ossia "avere commesso li fatto per futili motivi, avere agito con crudeltà nei confronti della vittima e avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa". In particolare, viene chiarito, il giudice ha basato la sua decisione "sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di indubbia concordanza. Tra questi si cita, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le 22:17:02 e 22:17:08, ritraeva un soggetto, ripreso di spalle, mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell'immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l'unico abitante di colore nel condominio 31, come in quelli limitrofi era l'indagato".
Questa circostanza è stata considerata "di particolare interesse, poiché Dassilva, sia nelle dichiarazioni rese al pm, quale persona informata sui fatti prima e quale indagato poi, così come nelle plurime interviste rilasciate nelle varie trasmissioni televisive, ha sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo".
Malgrado la scarsa qualità delle riprese, viene ribadito, "è stato, però, possibile confermare, anche tramite analisi tecniche che, per la pigmentazione, li soggetto ripreso era sicuramente di carnagione scura. Gli ulteriori approfondimenti svolti hanno avuto esito positivo, fornendo anche un importante elemento individualizzante, costituito dalla particolarità di un marcato movimento della spalla destra, molto sovrapponibile a quello riscontrato in video ritraenti Dassilva". Quindi, avuta conferma dell'identificazione, sono stati svolti specifici accertamenti sui tempi che "hanno avuto esito positivo".
Pertanto, il Gip, "valutate le investigazioni svolte, ha ritenuto connotata di gravità indiziaria l'identificazione in Dassilva dell'ignoto ripreso dalla telecamera tra le 22:17:02 e le 22:17:08".