Venerdì mattina ci sarà un nuovo incontro tra il premier Draghi e la maggioranza per stabilire quando e come ci sarà la riapertura del Paese.
Il ministro Speranza, insieme con il Pd, ha assunto verso il tema un atteggiamento di maggior rigore. Mentre il centrodestra resta favorevole alla riapertura immediata.
Per i rigoristi non bisogna abbassare la guardia almeno fino al prossimo 3 maggio. Secondo Speranza occorre attuare un "allentamento graduale delle restrizioni". Parere che incontra quello della comunità scientifica. I primi di maggio, infatti, verrà pubblicato il nuovo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità. Solo sulla base dei dati epidemiologici analizzati si potrà decidere il da farsi.
Intanto è probabile che l'Italia torni rossa per il weekend del Primo maggio, così come è stato fatto per le festività di Pasqua.
D'altra parte, Matteo Salvini non è d'accordo. Se i dati epidemiologici che verranno analizzati il prossimo venerdì saranno favorevoli, perché aspettare maggio? L'ideale, secondo il senatore della Lega, sarebbe quello di far tornare le Regioni con i dati migliori in zona gialla, e dunque alla vita.
Insomma, la data decisiva sarà il 23 aprile. Non solo per il monitoraggio dei dati dell'Iss, ma anche perché in quella data l'Ema si esprimerà in merito al vaccino Johnson&Johnson, temporaneamente sospeso ma fondamentale per dare una svolta alla campagna vaccinale.
Intanto dall'America Pfizer fa sapere che sono in arrivo in Europa 250 milioni di dosi di vaccino. Una quantità quattro volte superiore a quella finora distribuita.
La Germania, invece, procede a ritmo frenetico la sua campagna vaccinale: lo scorso mercoledì sono state vaccinate 738mila persone in una sola giornata. Il ministro della salute Spahn ha dichiarato che, grazie alle nuove dosi del siero Pfizer BioNTech e al coinvolgimento dei medici di famiglia nella campagna, entro l'estate tutta la popolazione tedesca potrebbe essere vaccinata.