Ennesima aggressione ai danni di un operatore sanitario all'interno di un pronto soccorso. Questa volta, a farne le spese è stato un infermiere del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il racconto della vittima, un uomo di 38 anni, è agghiacciante: "Mi ha messo le mani al collo, all'improvviso, e ha iniziato a stringere per strangolarmi. Mi ha sbattuto contro il muro. In breve ero a terra. Mi guardava negli occhi, diceva 'Ti ammazzo, devi morire'. Non riuscivo più a respirare".
"Avevo il terrore che nessuno mi sentisse, davo dei pugni sul muro cercando di dare l'allarme. In quel momento, ho pensato a mio figlio. Se là dentro, al posto mio, ci fosse stata una delle mie colleghe, non credo ne sarebbe uscita viva": questa la testimonianza dell'operatore sanitario ripresa dal Resto del Carlino. A commettere la brutale aggressione è stato un paziente, soccorso domenica notte dopo un incidente in auto. All'uomo, visibilmente ubriaco, doveva essere prelevato un campione di urine. La violenza non è durata pochi secondi, ma diversi minuti: "A un certo punto sono riuscito a girarmi, mi sono lanciato fuori dal bagno e i colleghi si sono accorti che mi stava strangolando" ha aggiunto l'operatore sanitario.
L'ennesimo grave episodio all'interno di un pronto soccorso italiano è avvenuto alle 2.30 di domenica notte. "Quando abbiamo cominciato con i prelievi, eravamo due infermieri e il paziente dava segni di squilibrio, faceva battute, diceva cose senza senso. Quando facevamo l'eco all'addome, diceva: 'Speravo di essere incinto, speravo di avere un drago qui dentro così esce fuori e brucia tutto'. Ci insultava, anche: 'Non sapete fare il vostro lavoro, mi avete rotto'. Siamo andati avanti lo stesso e siamo riusciti a effettuare i prelievi. Poi io avevo il compito di raccogliere le urine. La prima volta ha orinato a terra, invece che nel vasetto, e poi ha detto che non aveva più lo stimolo. La seconda, invece, ha orinato nel contenitore ma poi ha gettato subito il vasetto nel water. La terza volta, eravamo nell'atrio del bagno, mi insultava, mi chiedeva di farmi gli affari miei, di stargli lontano, con minacce irripetibili. Io cercavo di rassicurarlo" si legge ancora sul Resto del Carlino. Dopo i gravi fatti accaduti, vi è stato l'intervento della polizia che però non ha ritenuto opportuno portare via l'uomo in quanto "si era tranquillizzato".
"Serve un posto di polizia h24, ma serve anche più personale, quella notte eravamo pieni fino alla testa, con varie emergenze in contemporanea, anche volendo non potevo evitare di essere da solo con quel paziente in quei momenti, tutti gli operatori presenti erano impegnati" ha concluso l'operatore sanitario che, nonostante la terribile esperienza vissuta, proseguirà a svolgere il proprio lavoro.