La guerra in Ucraina giunge al giorno 925. Dopo giorni di violenti bombardamenti su Leopoli e Poltava, la Russia dà nuovo impulso alla sua propaganda. "Mosca preferirebbe il dialogo, ma è Kiev a non volere la pace", fanno sapere dal Cremlino. Putin in persona afferma poi che le truppe russe hanno iniziato a respingere gli invasori dal Kursk e che gli ucraini, nella loro offensiva, gli ucraini "hanno impegnato una gran quantità delle loro forze migliori, e questo potrebbe portare al collasso delle loro linee difesa in altre aeree, in particolare nel Donbass". Donbass che resta, aggiunge il presidente russo, "il principale obiettivo" di Mosca. Immediata la replica di Kiev: "Putin mente sui negoziati, vuole la nostra resa". Alla riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina nel formato Ramstein, Zelensky chiederà altri missili a lungo raggio e sistemi di difesa aerea. Il ministro Tajani ribadisce: "Continueremo a sostenere Kiev anche inviando armi, ma non devono essere usate oltre i confini ucraini".