Il leader russo Vladimir Putin, nel suo lungo discorso a conclusione dei negoziati di Brest, ha dichiarato:
“I militari russi garantiscono corridoi sicuri per i civili, ma i neonazisti ucraini lo impediscono e stanno trattando i civili come scudi umani. […] Non ritornerò mai indietro rispetto alla mia dichiarazione che Russia e Ucraina sono un unico popolo. Nessuno può essere una minaccia per la Russia. I militari russi stanno combattendo per la pace, per non avere un'anti-Russia creata dall’Occidente che ci minaccia, anche con armi nucleari. [..] Siamo orgogliosi del nostro esercito e ci ricorderemo dei soldati caduti. Ci stiamo preoccupando di fare tutto il possibile perché non ci siano vittime civili, e sto parlando anche di cittadini ucraini. […] Centinaia di stranieri stanno cercando di lasciare l'Ucraina ma non possono farlo perché gli ucraini li tengono in trappola, li tengono prigionieri: molti studenti stranieri sono stati abbandonati dal governo ucraino sulle rotaie fuori dai treni, i neonazisti hanno anche preso di mira studenti cinesi mentre stavano cercando di lasciare il Paese, due di questi sono rimasti feriti. […] I soldati e gli ufficiali russi che combattono in Donbass sono eroi. Le forze russe sono riuscite a sfondare le linee dei nazionalisti ucraini, abbiamo attaccato il nemico e distrutto i suoi mezzi con facilità”.