Povia è stato "cacciato" dalla festa patronale a cui avrebbe dovuto prendere parte a Nichelino, in provincia di Torino. "Idee inaccettabili", spiega il sindaco. E scoppia il caso politico. "Concerto annullato numero 40", racconta il cantante in un video-sfogo su Facebook, "non per fare polemica", come afferma lui stesso, ma per spiegare l'accaduto e sottolineare la sua posizione a riguardo: "Non voglio fare polemica, sono una persona normale e per bene: ho la coscienza pulita o per lo meno, meno sporca di tanti altri. Soffro ma non soffro in silenzio". E sui social scoppia la polemica sulla cancellazione.
Cosa è accaduto A raccontare la dinamica ci pensa lo stesso Povia, semi sdraiato comodamente in un prato (a quanto sembra dal video) di un autogrill: "Vi voglio parlare del mio concerto annullato numero 40", sottolinea il cantante non senza un velo di polemica nel tono: "Una ciliegina un po' marcita su questa torta ch emi sto godendo quest'estate", racconta parlando degli oltre cento concerti a cui ha preso parte. Povia avrebbe dovuto essere il presidente di giuria di un talento show organizzato proprio a Nichelino e poi esibirsi in qualche canzone. A contratto già firmato con tanto di locandina, che l'artista allega in coda al post su Facebook, è arrivata però la notizia del veto. "Ti fa male dentro... Perché io sono una persona normale... una persona che ha delle idee e a cui piace trasformare in canzoni alcune tematiche che nessuno mette più in musica perché se no appunto ti si chiudono le porte...". E poi conclude ricordando i "soliti motivi ideologici" che hanno portato al veto: "Dove voglio arrivare? Ci si riempie la bocca di parole come libertà, democrazia e inclusione... però poi tendi a escludere chi ha un pensiero diverso dal tuo... Mi hanno attaccato l'etichetta di cantante ‘di destra’ ma, come dico sempre, io sono ‘del centro storico’...".
Motivi ideologici "Inaccettabili le sue idee", questa la motivazione, che ha portato il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo a escludere Povia dal palco dell'evento, come ha dichiarato il primo cittadino a La Stampa: “Povia doveva essere parte della giuria e suonare tre canzoni. Non è un problema di appartenenza politica ma di posizioni che ha rispetto ai diritti civili. Povia più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l'aborto: quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna. Ho chiesto di rescindere immediatamente in contratto”.
"Il caso politico" Molte le reazioni "politiche" alla decisione: "Lasciamo che la musica faccia ciò per cui è nata: esprimere liberamente tutti i sentimenti, belli e brutti, condivisibili o meno" scrive il Movimento 5 stelle sui social, parlando di "pura censura".
"Censurare un artista è un'abitudine consolidata a sinistra, che però viene costantemente giustificata da chi la fa", dichiara Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che annuncia di voler presentare un'interrogazione parlamentare per fare luce sull'intera vicenda. "Non risulta che il sindaco di Nichelino abbia chiesto a Povia di esibirsi ugualmente rivedendo le condizioni di partecipazione. Non credo peraltro che un sindaco possa chiedere ad un organizzatore di un contest, soggetto terzo rispetto al comune, di rimuovere qualsiasi artista invitato se non vi è un accordo preventivo di organizzazione artistica, ancorché l'iniziativa avvenga nell'ambito di una manifestazione patronale patrocinata. Significherebbe travalicare i propri poteri, qualunque sia la motivazione e cio' renderebbe piu' grave l'atto censorio anche perché il contratto firmato e l'offerta di pagarlo ugualmente come si apprende dalle indiscrezioni di stampa e' indice della piena autonomia degli organizzatori rispetto al Comune, autonomia che stante le dichiarazioni del sindaco sarebbe stata quindi violata".