Pescara - La Guardia di finanza ha denunciato 172 persone in tutto il Paese che importavano carburante e lo rivendevano sottobanco a prezzi bassissimi, senza pagare l’Iva. L'Iva evasa ammonta a circa 45 milioni di euro, su un imponibile di oltre 207 milioni.
Le accuse nei confronti dei denunciati sono di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio, auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta.
L’associazione criminale aveva uno schema di tipo piramidale. Fornitori nazionali di petrolio al vertice, vendevano la materia prima a società fittizie rappresentate da prestanomi, senza applicare l’Iva, che a loro volta la rivendevano ai distributori a prezzi stracciati, sempre senza versare l’imposta. Il gasolio dunque veniva venduto ai distributori a meno della metà del costo medio, per poi essere rivenduto ai consumatori finali a prezzi stellari.