È successo a Sokoto, nel nord-ovest della Nigeria, dove Deborah Samuel, una giovane studentessa cristiana, è stata lapidata a morte e bruciata per blasfemia.
La “colpa” di Deborah sarebbe stata quella di aver pubblicato su WhatsApp un commento ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. A Sokoto la Shari’a (la legge sacra dell’islamismo, ndr) viene applicata insieme al diritto comune. E così, pare che gli studenti dell'istituto che frequentava Deborah, indignati dopo la lettura del messaggio, hanno prelevato con la forza la giovane prima di ucciderla, nonostante alcuni funzionari avessero cercato di metterla in salvo chiudendola in una stanza.
I leader religiosi nigeriani hanno chiesto giustizia per la giovane donna. Al momento due sospettati sono stati arrestati dalla polizia, ma si indaga per cercare altri colpevoli.