Nato, cos'è e quanti soldi spendono Europa e Stati Uniti per la difesa
10/03/2025

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Nato, cos'è e quanti soldi spendono Europa e Stati Uniti per la difesa

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La Nato, il cui trattato istitutivo è stato firmato a Washington il 4 aprile 1949, è un'alleanza intergovernativa politica e militare nel settore della difesa e della sicurezza collettiva. Ne fanno parte 32 Paesi membri, di cui 30 europei (tra questi c'è l'Italia) e due nordamericani (Usa e Canada). Ogni Stato versa per il bilancio dell'Alleanza atlantica una cifra annuale differente che, in linea di massima, tende al 2% del Pil, anche se non accade per tutti.  

I 32 Paesi che fanno parte della Nato sono: Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria, Macedonia del Nord, Finlandia e Svezia.

Ogni Paese membro ha una delegazione permanente a Bruxelles e contribuisce economicamente, ma anche con forze operative, al bilancio e alle missioni della Nato. Questo contributo però varia da Paese a Paese: non tutti dunque spendono alla stesso modo. In linea teorica, come stabilito nel 2014, ogni Stato membro deve versare almeno al 2% del suo Pil ma non è così per tutti: l'Italia ad esempio è tra quei Paesi che non raggiungono la quota del 2%). 

In base a un rapporto della Nato stessa, questi sono 8 i Paesi che restano sotto la soglia del 2%: Croazia (1,81%), Portogallo (1,55%), Italia (1,49%), Canada (1,37%), Belgio (1,30%), Lussemburgo (1,29%), Slovenia (1,29%) e Spagna (1,28%).

Come detto, l'Italia rientra tra i Paesi che non raggiungono il 2% anche se il dibattito sull'innalzamento della quota è costantemente aperto, da noi come in altri Paesi. Nel 2024 l'Italia ha investito nella difesa l'1,49% del Pil, cioè 31,957 miliardi di euro. Si tratta di una cifra in crescita di oltre 600 milioni di euro rispetto allo scorso precedente. Anche questa è una costante che riguarda tutti i Paesi Nato, che tendono ad aumentare le spese militari. Nel 2024 la Germania ha superato la quota del 2% di investimenti nella difesa. Spendendo 90,6 miliardi di euro, Berlino ha tacciato una cifra mai raggiunta prima e pari al 2,12% del prodotto interno lordo tedesco.

I Paesi con la maggiore spesa sono la Polonia (che versa una cifra pari al 4,12% del suo Pil), l'Estonia (3,43%), gli Stati Uniti (3,38%), la Lettonia (3,15%) e la Grecia (3,08%). Il Paese che investe meno è la Spagna (1,28%). In termini di rapporto/spesaPil, dunque, non sono gli americani i maggiori investitori.

Va poi ricordato che ci sono due tipi di possibili contributi, da parte dei Paesi membri, al bilancio della Nato:. Oltre a quelli diretti (che riguardano contributi economici per programmi annuali, struttura e infrastruttura di comando) ci sono anche contributi indiretti, che riguardano le forze operative nazionali fornite all'Organizzazione e che sono su base volontaria. L'obbligo di contributo in termini di mezzi e/o soldati scatta solo nei casi previsti dall'art. 5 del Patto Atlantico e dunque nei casi di difesa collettiva (in base al principio per cui l'attacco a uno Sttao membro è un attacco a tutta la Nato).

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