Scoperta a Napoli un'associazione a delinquere che in cambio di soldi forniva documenti falsi per i permessi di soggiorno in Italia.
L'organizzazione forniva agli immigrati documenti falsi come certificati di residenza, contratti di lavoro, dichiarazioni dei redditi false, attestazioni di conoscenza della lingua italiana e altre certificazioni utili al rilascio dei permessi di soggiorno in Italia e nei Paesi dell'area Schengen.
Un arresto, due domiciliari e undici obblighi di dimora per i componenti della banda di nazionalità afgana, pakistana e italiana. Tra questi anche un dipendente comunale addetto al rilascio e al rinnovo dei documenti di identità. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata a favorire l'immigrazione clandestina, falso ideologico e materiale e reato di corruzione.
A capo dell'organizzazione il pakistano Iqbal Naveed, gestore di un Internet point, e il marocchino Lahoussine Chajaoune.
I proventi degli affari illeciti venivano trasferiti su conti correnti pakistani attraverso il sistema "hawala", un meccanismo di trasferimento del denaro tra persone di fiducia appartenenti a diverse nazioni, molto diffuso nella cultura islamica.
L'organizzazione non si limitava al territorio italiano. I malviventi, infatti, erano in contatto con altri complici residenti tra Belgio e Francia ai quali venivano inviati i documenti falsi.