Namibia, 83 elefanti verso il macello per far fronte alla siccità
29/08/2024

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Namibia, 83 elefanti verso il macello per far fronte alla siccità

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La Namibia, insieme ad altri Paesi del sud dell'Africa, deve affrontare l'impatto devastante di una grave siccità causata dal fenomeno climatico El Niño. La situazione è grave al punto che oltre metà della popolazione rischia di rimanere senza cibo. Per questo il governo ha deciso di selezionare 723 animali selvaggi, tra i quali 83 elefanti per macellarli e distribuire la carne alla popolazione. La carne sarà destinata al programma di soccorso contro la siccità.

Migliaia di persone a rischio malnutrizione La mancanza di piogge ha fatto registrare danni enormi alle coltivazioni più importanti, i cui raccolti sono diminuiti di oltre il 50%. Oltre alla Namibia, gli Stati più colpiti sono Botswana, Malawi, Zambia, Zimbabwe e Lesotho e tutti hanno dichiarato lo stato di calamità alimentare nazionale. Particolarmente a rischio sono i bambini. I dati Unicef stimano infatti che nel 2024 oltre 270mila bambini soffriranno di malnutrizione acuta grave (SAM) potenzialmente letale. In Namibia, tra luglio e settembre, 1,4 milioni di persone (il 48% della popolazione analizzata) dovranno affrontare alti livelli di insicurezza alimentare acuta, tra cui 85mila persone in IPC AFI fase 4 (emergenza). La Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale, ha stimato in 5,5 miliardi di dollari l’entità dei fondi necessaria per aiutare le popolazioni coinvolte in un appello alla comunità internazionale.

Il piano d'azione del governo Con una siccità così grave, si prevede che i conflitti tra uomo e fauna selvatica aumenteranno se le autorità non interverranno, ha affermato il Ministero dell’Ambiente. "A tal fine, 83 elefanti provenienti dalle aree più critiche saranno abbattuti e la carne sarà destinata al programma di soccorso contro la siccità", ha affermato. Il Paese prevede inoltre di abbattere 30 ippopotami e 60 bufali, oltre a 50 impala, 100 gnu striati, 300 zebre e 100 antilopi. Gli animali in questione provengono da cinque diversi parchi nazionali – Namib Naukluft, fra i parchi nazionali più estesi d’Africa e del mondo, e poi Mangetti, Bwabwata, Mudumu e Nkasa Rupara. Le colonie di animali coinvolte, a detta del governo, sono in sovrannumero rispetto alla terra e al cibo disponibile. Sono oltre 157 gli animali già cacciati da cacciatori professionisti e da aziende incaricate dal governo, producendo più di 56.800 chilogrammi di carne. "Questo provvedimento è necessario ed è in linea con il nostro mandato costituzionale secondo cui le nostre risorse naturali vengono utilizzate a beneficio dei cittadini namibiani", ha affermato il ministero dell'ambiente. Si stima che più di 200.000 elefanti vivano in un’area protetta distribuita in cinque paesi dell’Africa meridionale – Zimbabwe, Zambia, Botswana, Angola e Namibia – rendendo la regione sede di una delle più grandi popolazioni di elefanti al mondo.

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