È successo ieri sera al Cremlino in diretta tv: il presidente russo, Vladimir Putin, ha riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine di Lugansk e Donetsk, dichiarando pubblicamente: “L'Ucraina è serva dei padroni occidentali, se avrà armi di distruzione di massa il mondo cambierà drammaticamente. Kiev deve fermare immediatamente le operazioni militari”.
In tutta risposta, il presidente ucraino Zelensky ha affermato: “Non abbiamo paura di Mosca, di niente e di nessuno. Ci aspettiamo il chiaro sostegno da parte dei nostri alleati”.
In questo modo Putin ha legittimato l’invio dei militari russi nella regione del Donbass, allo scopo di “assicurare la pace”.
Furioso il mondo dell’Occidente, che definisce la manovra del leader russo una violazione del diritto internazionale e dell'integrità territoriale dell’Ucraina. Usa e Ue si preparano a imporre pesanti sanzioni alla Russia.
Secondo la Nato, Putin non ha fatto altro che inscenare il pretesto per una nuova invasione.