Un uomo di 48 anni, Andrea Paltrinieri si è presentato nella notte al comando dei carabinieri di Modena con il cadavere della moglie rannicchiato nel bagagliaio del furgone. La vittima è una donna di 40 anni, Anna Sviridenko, italiana di origine russa, specializzanda in Radiologia. La coppia era in causa per l'affidamento dei due figli, entrambi minori. "L'ho uccisa, il cadavere è nel furgone qui fuori", ha detto a un carabiniere il 48enne ingegnere reo confesso, che è stato arrestato. La vittima è stata strangolata.
Il cadavere rannicchiato e con un sacchetto in testa Paltrinieri è stato arrestato in quasi flagranza per omicidio volontario aggravato e portato al carcere Sant'Anna in attesa dell'udienza di convalida davanti al gip. Si è presentato in caserma dichiarando di aver trasportato il cadavere della moglie in un furgone. La donna era di origini russe: aveva la testa coperto da un sacchetto nero di plastica, stretto al collo con un filo elettrico plastificato. Sul collo della vittima è stata trovata anche una cintura stretta.
La vittima era una specializzanda in radiologia Anna Sviridenko era una specializzanda in radiologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. "La nostra comunità è devastata dalla notizia", ha scritto Carlo Adolfo Porro, rettore di Unimore. "Il femminicidio è un cancro che non possiamo più tollerare, una vergogna che macchia la nostra umanità e non ci sono mezzi termini per condannarla", ha aggiunto. Mercoledì tutte le bandiere delle sedi universitarie saranno esposte a mezz'asta. "Non potremmo mai definirci un Paese davvero civile, libero e sicuro se continueremo ad assistere continuamente a femminicidi": questa la dichiarazione del neo sindaco di Modena Massimo Mazzetti.
L'affidamento dei figli La vittima aveva richiesto all'autorità giudiziaria di Innsbruck l'affidamento esclusivo dei figli e il marito aveva successivamente fatto ricorso al Tribunale di Modena, contestando la giurisdizione della magistratura austriaca.
La causa tra i due per i figli minori Nello specifico, il 17 maggio 2023 era stata decisa la collocazione prevalente dei figli nell'abitazione della madre e il diritto di visita del padre. A gennaio 2024, però, l'uomo aveva, appunto, fatto ricorso al tribunale civile di Modena per separazione con addebito a carico della donna, contestando la giurisdizione austriaca. Il tribunale modenese, come spiegato dalla procura, ritenendo di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti (visto che c'era già la decisione di un giudice straniero comunitario, riconoscibile in Italia) ha assunto la causa in decisione a maggio sulla competenza territoriale. A febbraio di quest'anno la vittima aveva presentato un'altra istanza al tribunale di Innsbruck, per ottenere l'affidamento esclusivo dei due figli. E proprio poche ore prima dell'omicidio, i giudici avevano accolto le sue richieste. L'omicidio sarebbe avvenuto nel momento in cui la 40enne si trovava a Modena per portare i bambini in Austria dove aveva raggiunto importanti traguardi professionali in ambito medico.