Milano - Due psicologhe del carcere di San Vittore che hanno assistito Alessia Pifferi, la madre della piccola Diana morta di stenti a 18 mesi dopo essere stata lasciata in casa da sola per 6 giorni, sono indagate dalla Procura per favoreggiamento e falso ideologico. Secondo la Procura, pare che le due professioniste avessero tenuto con la Pifferi dei colloqui “violando i protocolli”. In particolare, l’atteggiamento delle due psicologhe non sarebbe stato quello di “descrizione clinica”, ma avrebbero aiutato l’imputata a fornire una “versione dei fatti differente rispetto a quella che spontaneamente aveva fornito inizialmente” allo scopo di “estrapolare una tesi difensiva”. Secondo i magistrati, dunque, Alessia Pifferi sarebbe stata manipolata dalle due psicologhe. Indagata per falso ideologico anche la legale della donna. Sembra infatti che sia stato attestato che Alessia Pifferi aveva un quoziente intellettivo pari a 40, e quindi un deficit grave, attraverso un test “non utilizzabile a fini diagnostici e valutativi”.