Il ministero dell'Interno ha dato mandato all'Avvocatura di Stato per presentare il ricorso in Cassazione contro le ordinanze della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei dodici migranti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio in Albania. Il nodo posto dal Viminale è la mancata applicazione della norma italiana sui Paesi sicuri. La decisione del ministero dell'Interno arriva all'indomani del decreto legge emanato dal governo che dovrebbe "sistemare" la questione "Paesi sicuri".
Il ministero dell'Interno agisce dopo che il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento di dodici migranti nel centro di Gjader in Albania. Il 18 ottobre il giudice Silvia Albano, del Tribunale di Roma, non aveva infatti convalidato il trattenimento di dodici dei 16 migranti, cittadini stranieri, trasportati dalla nave Libra della Marina militare italiana presso il centro di permanenza italiano di Gjader in Albania in quanto provenienti da Paesi non sicuri. Il governo, ieri, per superare l'impasse ha varato il cosiddetto "decreto Albania", una "fonte primaria" che riguarda "l'indicazione dei Paesi cosiddetti sicuri e coinvolge 19 Paesi su 22, escluso Camerun, Colombia e Nigeria", aveva detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Un provvedimento, aveva aggiunto, che "offre ai giudici di tutta Italia un parametro" rispetto a "qualche ondivaga interpretazione". I paesi considerati sicuri nel decreto sono: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Peru', Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.
Giudici Roma interpellarono Cassazione su Paesi sicuri I giudici della sezione immigrazione del tribunale di Roma hanno rivolto, oltre un mese fa, un interpello alla prima sezione civile della Cassazione, affinché si pronunciassero in merito alla possibilità di agire autonomamente o doversi attenere alla lista dei Pesi sicuri stilata dal ministero degli Esteri. La richiesta, di cui oggi parla il Messaggero, è avvenuta prima della sentenza della Corte di giustizia europea del 4 ottobre, per mezzo della quale la stessa sezione non ha convalidato il trattenimento dei dodici migranti nel centro italiano in Albania di permanenza per il rimpatrio. La risposta degli ermellini dovrebbe arrivare il prossimo 4 dicembre.