La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 413. La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, che replica: "Così si incoraggia il terrorismo". "Nessuna scandalosa decisione anti-israeliana ci impedirà, e mi impedirà, di continuare a difendere il nostro Paese. Non ci arrenderemo", ha detto Netanyahu in un videomessaggio in cui parla di "misura antisemita che ha come unico obiettivo quello di dissuaderci dal nostro diritto naturale di difenderci dai nemici". Gli Usa "respingono categoricamente" la decisione della Cpi e Joe Biden tuona definendo "scandalosi" i mandati di arresto. Per Hamas invece la mossa "corregge una lunga ingiustizia contro il popolo" palestinese. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto: "Se venissero in Italia Netanyahu o Gallant dovremmo, non per decisione politica ma per applicazione di una norma internazionale, arrestarli".