Diciotto misure cautelari, sequestro di beni per oltre 131 milioni di euro e 57 indagati. Sono i numeri di una vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia in corso su tutto il territorio nazionale su disposizione della Dda di Roma. Le 18 persone destinatarie dei provvedimenti sono ritenute gravemente indiziate di far parte di due associazioni, con l'aggravante mafiosa, radicate a Roma e finalizzate a estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. Reati aggravati dall'aver agevolato i clan di camorra Mazzarella - D'amico, le cosche della 'ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese.
A quanto emerso delle indagini, avviate nel marzo del 2018 dalla Dia - Centro operativo di Roma, con il coordinamento della Dda, la centrale di riciclaggio si sarebbe avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento derivante sia dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che dall'immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo.
Oltre alle misure cautelari personali il gip ha disposto il sequestro preventivo di tre società e per equivalente fino alla concorrenza della somma complessiva di euro 131.826.000, profitto dei reati, nei confronti dei 57 indagati, da eseguirsi sui beni nella loro disponibilità.