Ieri si sono verificati due episodi bellici al di fuori dei confini ucraini, che purtroppo non lasciano presagire nulla di buono.
Il primo attacco ha avuto come obiettivi due depositi russi, che sono stati fatti saltare in aria durante la notte nella città di Bryansk, in Russia a poco più di un centinaio di chilometri dal confine con l’Ucraina. Uno dei due depositi era militare, l’altro invece era civile. Quest’ultimo al servizio dell’oleodotto che trasporta il greggio dalla Russia ai Paesi confinanti. Probabilmente l’attacco è avvenuto per mano di un gruppo di sabotatori ucraini o con droni armati di fabbricazione turca ma in dotazione agli ucraini.
Il secondo attacco è avvenuto a Tiraspol, la capitale della repubblica filorussa della Transnistria, in Moldavia, dove alcuni uomini hanno attaccato il palazzo del ministero della sicurezza. Tuttavia, gli uffici erano deserti per la festività, quindi non ci sono state vittime, ma solo danni all’edificio e alle case vicine.
Secondo alcuni analisti, questo secondo attacco potrebbe essere ad opera dei russi per incolpare l'Ucraina e creare le precondizioni per un intervento. Il controllo sull'Ucraina meridionale, infatti, darebbe a Mosca un altro punto di accesso alla Transnistria.