Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari con l'accusa di corruzione e falso, verrà interrogato dai magistrati genovesi giovedì 23 maggio. Toti, che davanti al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, aveva contestualmente dato la disponibilità a essere sentito una volta terminata la lettura delle carte.
Le richieste del governatore di essere sentito Appena conclusa la lettura del fascicolo, il governatore aveva subito chiesto di essere sentito e il suo legale, l'avvocato Stefano Savi, aveva cercato quasi quotidianamente una data da concordare con i pm. Lo stesso procuratore Nicola Piacente aveva precisato nei giorni scorsi in una nota che l'interrogatorio "non era dovuto" e che doveva essere deciso "se e quando" dal pubblico ministero.
I bonifici nel mirino degli inquirenti Nel mirino dei giudici ci sono in particolare quei tre bonifici per 55mila euro che sarebbero passati dal conto Intesa del Comitato Toti a quello personale del presidente, presso Carige, con un'operazione che avrebbe mescolato i finanziamenti, versati legalmente dai sostenitori, con il patrimonio personale del governatore. Secondo gli stessi finanzieri quell'Iban sarebbe stato "abitualmente utilizzato come conto politico", scrive la "Repubblica. Ma gli inquirenti vogliono scoprire come venivano utilizzati quei fondi, arrivati anche dall'imprenditore Aldo Spinelli. A cosa servivano quei soldi, la cui causale viene definita "contributo per attività politica"? Gli investigatori vorrebbero quindi acquisire i movimenti bancari per capire se quei soldi del Comitato siano davvero stati usati da Toti solo per la politica.
Toti: "Dimostrerò la correttezza del mio operato" Giovedì sarà il giorno in cui Toti dirà ai giudici la sua verità articolando la sua difesa, già ampiamente annunciata dal suo legale: "Non ho commesso alcun reato, dimostrerò la correttezza del mio operato".
A stretto giro saranno sentiti anche due big che non risultano indagati: il sindaco di Genova Marco Bucci e l'armatore Gianluigi Aponte. Non è escluso che a loro tocchi parlare prima di Toti: entrambi saranno comunque ascoltati come persone informate sui fatti.
Forse saranno interrogati Aldo e Roberto Spinelli Potrebbe esserci anche un secondo giro di interrogatori, questa volta davanti ai pubblici ministeri, per Aldo e Roberto Spinelli, il primo ai domiciliari, il secondo con una misura interdittiva, entrambi coinvolti nell'inchiesta.
I due avevano già parlato davanti al gip e non è escluso che i loro avvocati, Andrea Vernazza e Sandro Vaccaro, possano chiedere di parlare ancora. Intanto, il giallo del verbale di Spinelli junior, che aveva spiegato che il presidente Giovanni Toti faceva "sceneggiate" perché "voleva i finanziamenti illeciti". La Procura ha detto al giudice di nominare un perito che riascolti la registrazione e poi la trascriva.