A Verona è stato segnalato un caso autoctono di malaria, nonostante in Italia questa malattia sia stata eradicata ufficialmente negli anni '70 grazie a campagne di bonifica e di controllo delle zanzare. Lo ha reso noto la direzione Prevenzione della Regione Veneto che ha già dato disposizioni in materia, attivando le misure di sorveglianza previste. Il paziente, fanno sapere le autorità locali, è una "persona senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica". Gli ultimi casi autoctoni di malaria da Plasmodium vivax erano stati osservati in Sicilia all'inizio degli anni '60.
Disposti un approfondimento dell'indagine epidemiologica sul caso specifico del Plasmodium vivax; un'indagine sul campo con cattura e analisi dei vettori locali; di avviare le misure di sorveglianza sanitaria rivolte agli altri soggetti nei luoghi di possibile esposizione e di attività di disinfestazione preventiva nell'area da effettuare in base agli esiti controlli effettuati.
Come si trasmette la malaria I medici ricordano che la malaria non si trasmette da persona a persona tramite contatto diretto, saliva, o rapporti sessuali, ma esclusivamente attraverso il contatto con sangue infetto o la puntura di zanzare infette da un parassita (Plasmodium).
I sintomi: febbre e nausea La malattia si manifesta con febbre, brividi intensi, sudorazione, mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. È una malattia trattabile e può essere curata efficacemente se diagnosticata e trattata tempestivamente, riducendo così il rischio di complicazioni gravi. Il tipo di zanzare in grado di trasmettere questo parassita - sottolineano infine gli esperti - non risulta a oggi presente nel nostro territorio. In Italia, la malaria era stata eliminata ufficialmente negli anni '70 grazie a campagne di bonifica e di controllo delle zanzare, oltre all'uso di farmaci specifici. In Veneto tutti i casi di malaria registrati ogni anno riguardano persone che hanno contratto la malattia in Paesi endemici.