Il patrigno di Matthew Perry, Keith Morrison, spera che i recenti arresti possano fare giustizia per la prematura morte della star di "Friends". "Attendiamo con impazienza che la giustizia faccia il suo corso e siamo grati per il lavoro eccezionale degli agenti che hanno indagato sulla morte di Matthew", ha dichiarato a diverse fonti. "Speriamo che i fornitori senza scrupoli ricevano il messaggio".
Morte di Matthew Perry, le parole del patrigno dopo gli arresti Keith Morrison ha parlato pubblicamente degli ultimi sviluppi delle indagini sulla morte della star di "Friends", trovato senza vita nella sua vasca da bagno a ottobre 2023 per gli effetti letali della ketamina. Le autorità hanno infatti annunciato cinque arresti tra cui l'assistente personale della star Kenneth Iwamasa (che iniettò la dose fatale), i medici Salvador Plasencia e Mark Chavez, la "regina della ketamina" Jasveen Sangha ed Erik Fleming, un conoscente di Perry.
"Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso e siamo grati per il lavoro eccezionale delle molteplici agenzie i cui agenti hanno indagato sulla morte di Matthew. Speriamo che i fornitori senza scrupoli di farmaci pericolosi ricevano il messaggio”, ha dichiarato Morrison. "Avevamo e abbiamo ancora il cuore spezzato per la morte di Matthew, ma ci ha aiutato sapere che le forze dell'ordine hanno preso molto sul serio il suo caso".
Cinque arresti per la morte di Matthew Perry Il Dipartimento di Giustizia ha fatto sapere che il Dr. Salvador Plasencia e una donna di nome Jasveen Sangha (identificata come "La regina della ketamina" di North Hollywood) sono stati accusati della morte di Perry. Gli imputati, ciascuno dei quali affronta un'accusa di cospirazione per distribuire ketamina, si aggiungono agli altri tre accusati: Erik Fleming, conoscente di Perry, il suo assistente personale Kenneth Iwamasa e il dottor Mark Chavez. Questi ultimi si sono già dichiarati colpevoli o hanno accettato di farlo.
La catena che ha portato alla morte di Matthew Perry Erik Fleming si è dichiarato colpevole dell'accusa di cospirazione per distribuire ketamina e dell'accusa di distribuzione di ketamina. Ha detto di aver preso il farmaco dalla Sangha e di aver dato poi le fiale di ketamina all'ssistente di Matthew Perry, Kenneth Iwamasa. Quest'ultimo ha ammesso di aver ripetutamente iniettato la droga a Perry il giorno della sua morte.