Il mal di schiena nel 2050 sarà una malattia più invalidante dell'Alzheimer
06/09/2024

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Il mal di schiena nel 2050 sarà una malattia più invalidante dell'Alzheimer

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Un'analisi riportata su Lancet mostra come il mal di schiena sia una patologia invalidante ampiamente diffusa nel nostro Paese, tanto da costringere ogni anno un italiano su tre ad assentarsi dal lavoro. Secondo le previsioni contenute nello studio, da qui al 2050 l'Italia sarà uno degli Stati che vedrà crescere, tra il 46% e il 53%, patologie e disturbi come quello alla schiena. In vista della Giornata mondiale fisioterapia, dell'8 settembre, i dati offrono un'opportunità di riflettere dunque sulla necessaria prevenzione, prima che sia troppo tardi.
Entro il 2050 il mal di schiena, che è all'ottava posizione come causa di disabilità e infermità, supererà l'Alzheimer come patologia invalidante salendo al settimo posto. Tuttavia è uno dei disturbi più trascurati. Sono almeno 4,5 milioni gli italiani che rinunciano a curarsi. Oltre a questi occorre considerare anche coloro che necessitano di interventi fisioterapici e riabilitativi, ma che vi rinunciano per molteplici ragioni.

Tra i motivi che spesso spingono le persone a rinunciare alle cure c'è l'ostacolo economico. "Come Federazione ci impegniamo a intervenire su un quadro, appunto il mal di schiena, che per sua natura ha generalmente un esito favorevole - spiega Piero Ferrante, presidente della Federazione nazionale ordini fisioterapisti -, a migliorare l'accessibilità delle cure per i cittadini, a far sì che il fattore economico non sia una barriera per affrontarlo nel migliore dei modi, rendendo in questo modo il sistema salute più sostenibile, favorendo anche l'apporto di valore che i liberi professionisti fisioterapisti possono dare al Sistema sanitario nazionale".

Secondo l'Istat, in Italia ci sono 8,6 milioni di persone con difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni gravi. Le persone che ricorrono al fisioterapista, per varie patologie, sono in tutto 5,5 milioni. Un fenomeno dunque che riguarda molti cittadini, non solo in Italia. Già a fine 2022, l'Organizzazione Mondiale della Sanità segnalava come il 47% della popolazione italiana avesse necessità di ricevere un intervento riabilitativo, di cui la grande maggioranza di tipo fisioterapico. Una percentuale che a livello europeo è del 40%.
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