Francia e Italia saranno tra i sette Paesi che dovranno affrontare una procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea per i loro deficit eccessivi, secondo una fonte a conoscenza del dossier citata da Bloomberg. Mercoledì la Commissione europea annuncerà le valutazioni di eventuali procedure di deficit eccessivo, ha affermato la stessa fonte che è rimasta anonima. Sulla questione è intervenuto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "La procedura di infrazione per deficit nei confronti dell'Italia non è una notizia, era ampiamente prevista, lo avevamo detto già un anno fa. D'altronde con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali non potevamo certo pensare di stare sotto il 3% - ha dichiarato -. Abbiamo un percorso avviato dall'inizio del governo di responsabilità e di finanza pubblica sostenibile apprezzata dai mercati e dalle istituzioni Ue. Andremo avanti così".
Ue: Gentiloni, no diktat da Bruxelles, piano sarà discusso con Italia" Quando si apriva una procedura di deficit eccessivo per l'Italia c'erano immediatamente delle indicazioni di obiettivi di politica da bilancio da seguire. Questa volta siamo nel quadro delle nuove regole del Patto di stabilita' e quindi il percorso dei prossimi anni sarà discusso sulla base di un piano che l'Italia stessa presenterà in autunno e discuterà con la Commissione. Credo che sia un innovazione importante per evitare di vedere le cose come fossero dei diktat che arrivano da Bruxelles, ma negoziare tra la Commissione e i diversi paesi un percorso che non è solo un percorso di prudenza di bilancio, ma è anche un percorso di riforme e di investimenti". Così il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, in un punto stampa a margine della presentazione del pacchetto di primavera del Semestre europeo.
"Quindi mi aspetto anche un'attenzione dell'opinione pubblica, una partecipazione alla elaborazione di questo piano, perché è un piano che impegnerà il nostro paese dal punto di vista economico per i prossimi mesi", ha spiegato. "Lo sforzo certamente è più flessibile, meno severo di quello delle regole preesistenti. Si farebbe un errore, secondo me, a fare il paragone tra le regole che abbiamo adesso e i tre anni e mezzo in cui non abbiamo avuto regole e abbiamo fatto bene a non avere regole per la pandemia, per l'invasione russa dell'Ucraina", ha concluso.
"L'Ue apre una procedura d'infrazione contro l'Italia per il rientro del debito pubblico. Era una notizia annunciata, ma vorremmo ora sapere come intende muoversi il governo e per questo è sempre più urgente che il ministro Giorgetti si presenti in aula a spiegare la linea del governo". Ad affermarlo in una nota è il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia, che aggiunge: "Non crediamo sia sufficiente spiegare all'Unione europea che la maggioranza ha fatto approvare il premierato e l'autonomia differenziata. Perché in questi mesi, bisognerà concordare con la Commissione le modalità con cui ridurre le spese. Entro il 20 settembre dovrà essere presentato un piano di rientro. Per il governo Meloni significa un taglio per i prossimi sette anni di 10-12 miliardi annui".
"Nel Def - precisa Boccia - il governo ha indicato solo linee tendenziali, ma ora bisogna essere chiari: Giorgetti avvii subito un confronto con il Parlamento e con le parti sociali sulle priorità di politica economica. Vogliamo sapere come il governo costruirà la prossima legge di bilancio che sicuramente avrà pesanti conseguenze economiche e sociali".
Magni (AVS): procedura infrazione è bocciatura per il Governo "La procedura d`infrazione per deficit eccessivo è una bocciatura per le politiche economiche del governo. Meloni e Giorgetti non possono fare finta di nulla. Ora si apre una fase molto difficile per il nostro Paese che costerà cara agli italiani". Lo afferma in una nota il senatore dell'Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. "La destra - accusa l'esponente di AVS - ha presentato un Def solo tendenziale, ha nascosto i dati per evitare di dire la verità: la prossima manovra economica sarà fatta di tagli e costringerà gli italiani a ulteriori sacrifici.