La Germania inizia il contrasto al radicalismo di Hezbollah. Il ministero degli interni "ha bandito il Centro islamico di Amburgo vicino all'organizzazione filo-iraniana e le sue diramazioni in tutta la Germania, perché si tratta di un'organizzazione estremista islamica che persegue obiettivi anticostituzionali". Questa mattina in tutto il Paese ci sono state perquisizioni in "53 immobili" di proprietà dell'associazione.
Il distinguo fra pacifisti ed estremisti Accusando il gruppo di essere un "rappresentante diretto del leader supremo dell'Iran", il ministero dell'Interno tedesco ha affermato che il centro diffonde l'ideologia di Teheran "in modo aggressivo e militante". Sulla questione si è espressa Nancy Faeser, ministro degli Interni: "Stiamo tracciando una chiara distinzione tra gli estremisti islamici che stiamo reprimendo e i tanti musulmani che appartengono al nostro Paese e vivono secondo la loro fede. Questo divieto non si applica assolutamente alla pratica pacifica della religione sciita". Molteplici le accuse contro il Centro, che starebbe tentando di "instaurare un governo autoritario e teocratico". Si ritiene anche che promuova ideologie antisemite.
La cronistoria del Centro Ente proprietario della Moschea Blu dell'Imam Ali, il Centro Islamico di Amburgo (Izh) è da tempo uno dei principali punti di riferimento per l'islam sciita in Europa. Berlino, Monaco e Francoforte sono le tre città in cui il Centro ha più rappresentanze. Fondato nel 1953 da immigrati iraniani, da diversi anni si trova nel mirino dei servizi segreti tedeschi. Negli ultimi anni le autorità hanno ricevuto sempre più richieste per la chiusura dello stabile, dopo le accuse dei presunti legami con l'Iran. A seguito dei fatti del 7 ottobre, i deputati del Bundestag hanno rinnovato i loro appelli alla chiusura dell'Izh. Dalle perquisizioni effettuate nel novembre 2023 è emerso del materiale che ha "confermato i sospetti" delle autorità tedesche, ha commentato il ministro degli Interni.