Fa discutere, fuori e dentro il partito, la mossa del presidente dei Repubblicani francesi Éric Ciotti che, in diretta tv, ha annunciato la necessità di stringere "un'alleanza con il Rassamblement National" di Marine Le Pen. Il leader ritiene fondamentale questo accordo in vista delle elezioni parlamentari del 30 giugno, convocate anticipatamente dal presidente Emmanuel Macron dopo il boom della destra alle europee. Ma diversi esponenti di punta tra i Repubblicani hanno alzato la voce schierandosi contro questo scenario e invocando le dimissioni di Ciotti. Nel pomeriggio, l'ufficio politico straordinario dei Republicains si riunirà nella sede del partito a Parigi con lo scopo di destituirlo. "Non è più legittimato a essere presidente e a incarnare la destra repubblicana", ha dichiarato la senatrice Agnès Evren, intervistata da BFMTV. Ciotti, tramite un comunicato, ha prima fatto presente che non parteciperà alla riunione, contestando il mancato rispetto delle procedure, e poi ha chiuso la sede del partito.
L'annuncio di Ciotti "Rimarremo noi stessi ma voglio che la mia famiglia politica, che è stata ai margini dal 2012 e che ha visto avanzare il declino del Paese possa avere un gruppo numeroso in Assemblea", ha detto Ciotti motivando la decisione di stringere un accordo con il partito di Le Pen. Una scelta che, di fatto, sancisce la nascita di un centrodestra alla francese seguendo un modello che ricorda quello italiano.
Le Pen: "Una scelta coraggiosa" Dal Rassemblement National è giunta pronta l'approvazione di Marine Le Pen e di Jordan Bardella. La storica leader del partito ha definito quella di Ciotti una "scelta coraggiosa" e ne ha lodato il "senso di responsabilità". "Ciotti ha scelto gli interessi dei francesi rispetto a quelli dei nostri partiti", le ha fatto eco Bardella. "Uniamo le forze per combattere il caos migratorio, ripristinare l'autorità e l'ordine e sostenere il potere d'acquisto dei francesi", ha aggiunto.
La spaccatura tra i Republicans e le critiche dagli altri partiti Non tutti all'interno dei Republicans hanno però accettato la virata a destra di Ciotti. Fra le voci dissonanti più autorevoli si è alzata quella del presidente del Senato, Gérard Larcher. "Credo che non possa più presiedere il nostro movimento e che si debba dimettere dal suo mandato", ha affermato. Una possibilità che Ciotti ha detto di non voler prendere in considerazione "perché so di avere il più ampio sostegno possibile da parte dei miei elettori". Critiche feroci sono giunte invece dagli altri partiti. Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, esponente di Renaissance, il movimento che fa capo ad Emmanuel Macron, ha parlato di una "vergogna" che "getta in disgrazia la famiglia gollista" mentre i Verdi si sono detti "indignati".
Saltato accordo tra Rn e Reconquête Se l'accordo fra il Rassemblement National e la destra moderata francese è in via di definizione, il partito di Marine Le Pen ha invece deciso di far saltare quello con la destra estrema di Reconquête, la formazione politica guidata da Eric Zemmour e nella quale milita Marion Maréchal. È stata proprio la nipote di Marine Le Pen a darne notizia spiegando di essere stata informata personalmente da Jordan Bardella. "Ha cambiato posizione e rifiutato il principio di accordo", ha dichiarato Maréchal.
Macron: "Qualunque sarà il risultato non lascerò l'Eliseo" Emmanuel Macron, nel frattempo, ha fatto sapere che "qualunque sarà il risultato" delle elezioni non lascerà l'Eliseo. Il presidente francese ha ribadito che la decisione di sciogliere le Camere è stata "giusta" e che sarà in campo per vincere invitando i francesi a "non guardare i sondaggi" e a recarsi alle urne.
"Dialogo con forze che non sono con noi oggi" Dopo i risultati delle europee e la congiuntura politica "la situazione politica imponeva uno scioglimento", ha continuato. "Solo lo scioglimento consente il chiarimento delle cose". Macron ha accusato i radicali di sinistra de La France Insoumise di "aver creato un disordine costante" e "preoccupante" in Assemblée nationale rendendo "meno leggibile l'azione e impedendo di costruire coalizioni stabili". Il capo dell'Eliseo, inoltre, ha detto che la sua maggioranza deve "andare a dialogare con personalità e forze che oggi non ne fanno parte", ipotizzando un allargamento del governo alle forze moderate.
"Da domenica sera le maschere sono cadute" "La destra, e tutti coloro che hanno seguito il presidente dei Repubblicani, Eric Ciotti, stanno voltando le spalle in poche ore all'eredità del generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy", ha dichiarato Macron. "La destra repubblicana, almeno chi ne è a capo, ha appena stretto per la prima volta un'alleanza con l'estrema destra, e dico l'estrema destra quando parlo del Rassemblement National, perché i suoi leader continuano a dire che ci sono francesi veri e francesi falsi e continuano a progettare di ridurre la libertà di stampa o di rifiutare lo Stato di diritto", ha aggiunto, "da domenica sera", giorno delle elezioni europee, "le maschere sono cadute".