Francesca Chillemi è la protagonista del monologo de "Le Iene" della puntata di martedì 7 maggio. L'attrice, nel programma di Italia 1, ha parlato delle proprie fragilità: "C'è stato un momento della mia vita in cui pensavo di essere solo bella, di non avere altre qualità, che in me non ci fosse altro - ha detto -. Provavo a rendere il mio corpo perfetto in tutti i modi. Era diventata quasi una fissazione. E più mi guardavo allo specchio più vedevo quelli che per me erano solo difetti. Non mi sono sempre sentita bella. Ho iniziato a crederlo solo quando dal mondo esterno sono arrivate conferme, che mai avrei immaginato".
Per la protagonista di "Viola come il mare", il peso della bellezza le ha creato più di qualche problema: "Conferme che mi appagavano, che mi facevano stare bene e mi rendevano felice, ma che, giorno dopo giorno, si trasformavano in un'etichetta che non riuscivo più a staccarmi di dosso - ha aggiunto -. Lì ho preso la decisione più importante della mia vita: andare oltre il giudizio degli altri, oltre il mio stesso giudizio. C'è voluta tanta forza perché ero terrorizzata dalla paura di dover dare ragione a loro e di non trovare niente oltre la bellezza. E invece proprio in quel momento, quando sono riuscita a entrare in contatto con me stessa, ho imparato a conoscere le mie imperfezioni, ad accettare le mie fragilità. E ho capito cos'è la vera bellezza".
Chillemi conclude spiegando di aver raggiunto una nuova consapevolezza e di accettarsi così come è, con pregi e difetti: "E anche se ho ancora un sacco di cose di me stessa da scoprire e costruire. Oggi so chi sono. Dietro questo sorriso ci sono: Francesca. La persona che nessuno vedeva oltre l'aspetto estetico e neanche io riuscivo a vedere e che invece ora vedo, amo, e a cui ho dato il peso di non essere perfetta. E di essere fragilmente forte".