Secondo il Comitato nazionale antiterrorismo russo, l’attentato di ieri in un caffè a San Pietroburgo, che ha provocato la morte del blogger nazionalista russo Vladlen Tatarsky e il ferimento di 32 persone (10 delle quali in gravi condizioni), sarebbe stato pianificato dai servizi segreti ucraini. Tuttavia Kiev ha dichiarato di non avere alcun coinvolgimento nell’attentato. Intanto i servizi di sicurezza russi hanno fermato la ventiseienne Darya Trepova, che ha ammesso di aver consegnato a Tatarsky la statuetta contenente l’esplosivo, ma non ha ancora fatto i nomi di chi le avrebbe ordinato di farlo.