Tutta Europa vira a destra in una tornata di elezioni in cui a vincere è soprattutto l'astensione, con il 38% di affluenza in media alle urne e con il voto di protesta. Nello scenario del nuovo Parlamento europeo spicca la bocciatura dei governi dei due principali Stati fondatori, Francia e Germania. La vittoria schiacciante del Rassemblement National di Marine Le Pen, con la disfatta di Macron (consensi dimezzati), e la netta sconfitta dell'Spd al governo a Berlino, terza forza politica dopo Cdu e destra di Alternative fur Deutscheland, cambiano completamente la geografia delle istituzioni europee. Ursula von der Leyen: "Al lavoro per battere gli estremisti".
La destra trionfa, ma Sanchez tiene in Spagna Aggiungiamo la netta vittoria di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e il trionfo dell'ultradestra in Austria, e il quadro è completo. La virata è pressoché completa. E, se Ursula von der Leyen è già al lavoro per costruire un'ampia coalizione contro gli estremisti di destra, in Francia Emmanuel Macron ha già sciolto l'Assemblea nazionale e indetto nuove elezioni mentre in Germania Olaf Scholz ha ammesso: "Il risultato è stato negativo per tutti e tre i partiti di governo. Mettiamoci al lavoro per le politiche del 2025". Mentre in Spagna il premier Pedro Sanchez rivendica la capacità del suo Paese di essere l'unico a resistere all'ondata di estrema destra.
I partiti in Europa e i numeri Il caso più eclatante è il trionfo di Marine Le Pen in Francia. Con i suoi 30 eurodeputati, il suo Rassemblement Nationale sarà il gruppo più numeroso all'Eurocamera di Strasburgo, insieme ai popolari tedeschi della Cdu-Csu. La terza delegazione sarà quella di Fratelli d'Italia con i suoi 24 eurodeputati, la maggior delegazione italiana, seguita per numero dai popolari spagnoli del Pp con 22 esponenti e dal nostro Partito democratico con 21. I socialisti spagnoli del Psoe restano fermi a 20, delegazione principale del gruppo dei socialisti Ue.
Germania In Germania si escludono le elezioni anticipate, ma la coalizione semaforo al governo scricchiola dopo il risultato deludente, con i Verdi in caduta libera, i liberaldemocratici in forte calo e i socialdemocratici superati al secondo posto dall'estrema destra di Afd. L’Unione cristiano-democratica e cristiano-sociale (Cdu-Csu) ha vinto con il 30% dei voti, al secondo posto l'estrema destra di Afd con il 16,2%, mentre il partito che governa la Germania raggranella un risicato 13,9%. Con gli altri partner di coalizione, Verdi e Libdem, si arriva al 30% dei tedeschi che ancora sostengono l'alleanza.
Austria In Austria l'ultradestra fa il pieno alle urne, con il Partito della libertà che si aggiudica la vittoria con il 25,2% dei consensi. Al secondo posto il Partito popolare austriaco (24,7%), seguito dal Partito socialdemocratico d'Austria (23,3%). Quarti i Verdi (10,9%), quinto il Partito liberale al 10,1%.
Italia Record anche in Italia per Fratelli d'Italia, unico partito al governo in Europa che stravince alle consultazioni: la formazione di Giorgia Meloni arriva al 28,8%. Bene anche Forza Italia che sfiora il 10% superando la Lega (9%), con mezzo milione di preferenze a Vannacci, ma con un netto calo al Nord, dove il Carroccio perde anche il feudo di Pontida. Cresce invece il Pd, oltre il 24%, crolla il M5s, sotto il 10%. Disfatta degli europeisti di Renzi-Bonino-Calenda.
L'Europa di Ursula In questo quadro, Ursula von der Leyen riparte dal Pse per dare vita alla nuova Commissione europea con la maggioranza Ursula, ma non chiude le porte all'ipotesi Verdi o Ecr per rafforzarla. Contro i conservatori si schierano però i socialisti e i liberali macroniani. "Ciò che i cittadini vogliono è un'Europa che produca risultati - afferma la presidente della Commissione -. Inizierò subito a costruire un'ampia coalizione per un'Europa forte. Insieme ad altri costruiremo un bastione contro gli estremi di destra e di sinistra. Noi tutti vogliamo un'Europa forte e capace. In questi turbolenti abbiamo bisogno di continuità". La sua intenzione è quella di costruire una piattaforma di centro, ma non esclude di dialogare anche con i parlamentari di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.