A Scampia, dopo la tragedia dovuta al crollo del ballatoio, è l'ora della rabbia di quei napoletani che, negli anni, hanno chiuso la porta in faccia alla camorra diventata Gomorra proprio in questo quartiere ("e noi - dicono - non siamo Gomorra"). "Quei lavori per la riqualificazione della Vela facevano tremare il palazzo", dicono alcune tra le persone sfollate davanti alla loro Vela Celeste, dopo la tragedia. E così, mentre il sindaco Gaetano Manfredi esclude qualsiasi rapporto tra l'inizio dei lavori di ristrutturazione e l'incidente, i residenti raccontano di "vibrazioni" che si sentivano da mesi e dell'assenza di controlli. E spiegano: "La paura c'era da tempo".
Lavori e vibrazioni Gli interventi sono cominciati alcuni mesi fa, con la ristrutturazione iniziata dalle parti basse dell'edificio, nei garage e nelle discariche abusive. "E noi intanto viviamo ancora lì - spiega una donna - e sentiamo vibrazioni in tutto il palazzo da mesi, c'era già paura. Non abbiamo mai avuto controlli per la manutenzione in tutto il palazzo. Dal Comune hanno fatto una sola cosa, hanno tolto i pezzi di marmo rotto per le scale del palazzo e tappato i buchi con il cemento. Questo per loro bastava".
Il crollo e "Restart Scampia" L'intervento per la riqualificazione della Vela Celeste era iniziato ad aprile. Quella Celeste era l'unica Vela che, nel piano di Scampia, non andava abbattuta ma riqualificata. Lì è avvenuta la tragedia. Lì erano in corso i lavori di ristrutturazione.
La tensione resta forte in tutto il quartiere, in crisi da panico con da una parte la Vela evacuata dopo il crollo e dall'altra, a dieci metri di distanza, il cantiere "Restart Scampia" per il "nuovo euroquartiere - si legge sui cancelli - dell'area dell'ex Lotto M con i nuovi fondi del Pnrr". "Dovevano costruire subito le case nuove", dice un abitante - e non lasciarci qui dentro".
Geolier: "Siamo cinematografici ma abbandonati" Anche il rapper napoletano Geolier esprime la rabbia della sua città postando su Instagram la foto di una donna in lacrime scattata poco dopo il crollo e commenta "Senza più lacrime, così non si può. Siamo cinematografici, ma abbandonati". Golier, nome d'arte del 24enne Emanuele Palumbo, è originario del quartiere di Secondigliano, nella zona nord di Napoli, a pochi passi da Scampia.
Comitato Vele: "Task force per nuove case" Il Comitato Vele di Scampia scrive che il dolore "per la perdita di due giovani innocenti, due figli delle Vele, che non meritavano di vedere spezzata così la propria vita e i propri sogni". Ed esprime la rabbia perché a Scampia "non c'è tempo da perdere e il popolo delle Vene non può aspettare". Inoltre lancia un appello affinché "tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle europee, tutti i partiti che oggi hanno preso parola su quanto accaduto nella Vela celeste, si impegnino da subito ad organizzare una task force stroardinaria, affinché siano costruiti immediatamente gli alloggi sostitutivi per tutti gli abitanti delle tre Vele e la Vela gialla e la rossa siano finalmente abbattutte".