Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato che il nuovo governo non intende discriminare le donne, ma che si impegnerà a rispettarne i diritti nei limiti della sharia. Ma vediamo cos'è realmente la sharia, la legge coranica dei talebani.
Si tratta una raccolta di norme, un insieme di regole di vita e di comportamento dettate dalla Dio per la condotta morale, giuridica e religiosa dei fedeli. E' evidente, dunque, come questa raccolta sia di vasta interpretabilità. Le fonti principali della Sharia sono il Corano e la Sunnah, ossia le parole e le gesta di Maometto.
Secondo la legge islamica, uomo e donna sono uguali davanti a Dio. Ma nella società no. In pratica, infatti, la differenza fra uomo e donna si concretizza in trattamenti economici differenti, limitazioni della libertà femminile e la possibilità per le donne di accedere soltanto ad alcune professioni. Le donne, inoltre, devono indossare il velo, e nei casi più estremi addirittura il burqa.
Quelli la sharia considera reati sono l'adulterio, il consumo di alcolici e la decisione di cambiare religione. Il Corano afferma che coloro che commettono questi reati devono essere puniti con cento frustate. Nel testo, in realtà, mancano riferimento espliciti a pratiche violente come la lapidazione e la decapitazione. Tuttavia spesso i talebani hanno applicato questo genere di punizioni, per giustificare atti terroristici e barbarie di ogni genere.