Clima, nel 2020 concentrazione record di gas serra nell’atmosfera

L’Organizzazione mondiale meteorologica dell’Onu ha registrato, per lo scorso anno, una concentrazione record di gas serra nell’atmosfera. Tendenza che è proseguita anche nel 2021.

Il segretario dell’Organizzazione, Petteri Taalas, ha affermato: “Siamo fuori strada, perché l'aumento delle concentrazioni mette a rischio gli obiettivi dell'accordo di Parigi”.

La quantità di anidride carbonica nell'atmosfera ha superato il traguardo di 400 parti per milione nel 2015. Questo comporta ripercussioni negative per la nostra vita quotidiana e il nostro benessere, per lo stato del nostro pianeta e per le generazioni future. 

“L'anidride carbonica rimane nell'atmosfera per secoli e nell'oceano ancora più a lungo. L’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione simile di Co2 è stato 3-5 milioni di anni fa, quando la temperatura era di 2-3 gradi centigradi più calda e il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso. Allora non c'erano 7,8 miliardi di persone”, ha spiegato Taalas. 

Poi conclude categorico: “Dobbiamo trasformare il nostro impegno in azioni che avranno un impatto sui gas che causano il cambiamento climatico. Dobbiamo rivedere i nostri sistemi industriali, energetici e di trasporto e l'intero stile di vita. Le modifiche necessarie sono economicamente accessibili e tecnicamente possibili. Non c'è tempo da perdere”.

In effetti, la preoccupazione maggiore dell’Organizzazione mondiale della meteorologia è per per la capacità degli ecosistemi terrestri e degli oceani di assorbire anidride carbonica. C’è, infatti, il rischio reale che questa capacità possa diventare meno efficace in futuro, a causa ad esempio della siccità o di eventuali incendi dei boschi, riducendo così la funzione di cuscinetto contro un ulteriore aumento della temperatura.