"Io non sono pentito di nulla, o forse di qualcosa sì, magari me lo tengo per me, lo dirò quando parlerò coi magistrati". Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha risposto così a chi gli chiedeva se fosse pentito di essere stato sullo yacht di Aldo Spinelli, l'imprenditore ai domiciliari con l'accusa di corruzione nell'inchiesta che ha segnato un terremoto nella politica ligure e che ha portato ai domiciliari anche il governatore Giovanni Toti.
A margine del convegno Quo vadis terra organizzato da Il Giornale a Palazzo Ducale di Genova, il sindaco, inoltre, ha escluso una possibile candidatura alla Regione, in caso di elezioni anticipate: "Io ho un contratto coi genovesi per stare qui fino a giugno 2027 - ha detto Bucci - e questa promessa coi genovesi voglio mantenerla".
E sulla richiesta da parte dell'opposizione ligure di rinunciare all'incarico di Commissario per la Ricostruzione del Ponte Morandi, il sindaco, riconoscendo la difficoltà del momento, ha dichiarato che "le opposizioni hanno la libertà di chiedere le mie dimissioni da commissario, poi il governo deciderà".
"Tra l'altro si tratta di incarichi annuali - ha precisato Bucci - io ho avuto diversi rinnovi, e può anche essere che la prossima volta non mi rinnovino, io non lo so, ma è il governo che decide, non sono io a decidere. Io vado avanti con ancora maggiore energia perché è ovvio che la situazione è più difficile ora rispetto a due settimane fa e per questo serve più energia. È un dovere che mi sono preso nei confronti dei cittadini e quindi bisogna andare avanti".
A rischio i fondi del Pnrr? Per il primo cittadino c'è il pericolo che, a causa dell'inchiesta, anche le opere possano rallentare. "Il rischio ci può essere - ha detto - ma è nostro dovere fare in modo che non ci sia un rallentamento. Siamo qui apposta per superare le barriere, è il nostro lavoro. Genova non può perdere l'opportunità di avere 7 miliardi da investire, sarà difficile che accada in futuro", ha affermato il sindaco Marco Bucci.