Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, non ha usato parole morbide per commentare la posizione dell’Europa nei confronti della guerra in Ucraina:
”Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa. Temo che questa guerra continuerà, siamo in guerra anche noi perché gli mandiamo le armi. Adesso dopo le armi leggere mi hanno detto che gli mandiamo carri armati e cannoni pesanti. Tutto questo significa che avremmo dei forti ritorni dalle sanzioni sulla nostra economia e ci saranno danni ancora più gravi in Africa, e allora è possibile che si formino delle ondate di profughi.
Poi aggiunge: “Bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per far smettere a Putin la guerra. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione (riferendosi a Joe Biden, ndr) gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Un altro, segretario della Nato (Stoltenberg, ndr), ha detto che l'indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta. Capite che con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi ad un tavolo”.
Infine, riferendosi all’Unione Europea, conclude: “Dal 2002 ho chiesto all'Europa di darsi una voce sola in politica estera e una forza armata comune perché nessun Paese avrebbe la forza di difendersi da solo. Con una forza comune si diventava una potenza militare mondiale e come tale ci si poteva sedere al tavolo del consiglio del mondo dove siedono gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone e la Cina. Adesso non contiamo niente nel mondo e quindi insisto ancora perché si addivenga a questa comunione nella politica estera e negli eserciti”.