Il premier Mario Draghi, nel video-messaggio all'assemblea generale dell'Onu, tra i vari temi ha affrontato quello dei vaccini, sottolineando: “A livello globale, abbiamo davanti differenze drammatiche nella diffusione dei vaccini anti-Covid. Nei Paesi ad alto reddito più del 65% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. In quelli più poveri solo il 2%. Queste disparità sono moralmente inaccettabili: meno vaccinazioni equivalgono a più morti”.
“Inoltre, finché il virus continuerà a circolare liberamente, potrà mutare in modo pericoloso e mettere a rischio anche le campagne di vaccinazione più efficaci”, ha aggiunto.
Poi continua: “A oltre un anno e mezzo dall'inizio della pandemia, possiamo pensare al futuro con maggiore ottimismo. La campagna di vaccinazione ci ha restituito fiducia nella nostra capacità di conquistare una nuova normalità. In Italia e in Europa abbiamo riaperto gran parte delle attività economiche. Gli studenti sono tornati nelle scuole e nelle università. Dopo mesi di solitudine, la nostra vita sociale è finalmente ricominciata. La pandemia però non è finita e anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze”.