Anniversario strage Capaci, Mattarella: "O si sta contro la mafia o si è complici"
23/05/2021

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Anniversario strage Capaci, Mattarella: "O si sta contro la mafia o si è complici"

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Si è tenuta questa mattina a Palermo la celebrazione per il 29esimo anniversario dell'attentato di Capaci, nel quale persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e cinque agenti della scorta. 

Durante il suo intervento, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha prounciato parole che siano da monito per tutti: "O si sta contro la mafia o si è complici, non ci sono alternative. La mafia esiste ancora, non è stata sconfitta. E' necessario tenere sempre attenzione alta e vigile da parte dello Stato". Poi ha continuato: "La mafia, diceva Antonino Caponnetto, teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa. E oggi la mafia, che ha fatto di una malintesa, distorta e falsa onorabilità il suo codice di condotta, ha perduto terreno nella capacità di aggregare e di generare, anche attraverso il terrore, consenso e omertà tra la popolazione. La mafia può essere definitivamente sconfitta, realizzando così la lucida profezia di Giovanni Falcone".

Molti altri sono stati gli interventi delle autorità nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, tra cui il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il Guardasigilli Marta Cartabia, e il presidente del Senato Maria Elisabetta alberti Casellati. E proprio quest'ultima ha ricordato quanto sia stato e quanto ancora sia di esempio l'opera di Giovanni Falcone: "[29 anni fa] l'Italia intera rischiava di sprofondare nella voragine aperta dalla strage di Capaci. L'esempio di Giovanni Falcone ha determinato la reazione degli italiani, l'azione di magistrati e delle forze dell’ordine. In tutti questi anni Falcone è diventato sinonimo di giustizia e libertà dalle mafie: non c’è generazione che non conosca il suo nome, non c’è angolo del Paese dove la sua storia non abbia scosso le coscienze. Oggi, ancora più di ieri, la sua memoria ci deve spronare nell’azione di contrasto alle mafie. Per impedire che intralcino la rinascita del Paese, che mettano le mani sui fondi per la ricostruzione o che approfittino della fragilità del nostro tessuto sociale ed economico, provato dalla crisi pandemica. Dove una famiglia è in difficoltà o un’azienda è in crisi, lo Stato deve arrivare prima della criminalità organizzata. È questo il vero impegno morale che il Paese ha nei confronti di Giovanni Falcone e di tutti i martiri caduti come lui in nome della legalità".
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