Non ce l'ha fatta. Ha resistito 10 giorni tra la vita e la morte, ma alla fine i medici dell'ospedale Mazzini di Teramo hanno dovuto dichiarare la fine delle attività cerebrali. Pamela Di Lorenzo è morta a 42 anni, dopo che un fulmine, il 3 agosto a mezzogiorno, l'aveva colpita mentre era in spiaggia ad Alba Adriatica (Teramo), la cittadina abruzzese dove viveva con compagno e figlio. La donna era tra le più gravi delle tre che quella mattina avevano ricevuto la forte scarica elettrica. Era andata in arresto cardiaco. In maniera più lieve erano rimaste ferite un'amica e una turista francese che erano vicino a lei. Donati gli organi.
Nella tarda serata del 12 agosto è stato dichiarato il decesso di Pamela Di Lorenzo, la donna di 42 anni colpita dal fulmine che si era abbattuto il 3 agosto sulla spiaggia di Alba Adriatica (Teramo) affollata di bagnanti. Nel pomeriggio ne era stata accertata la morte cerebrale. Il fulmine le aveva provocato un arresto cardiaco, mentre erano rimaste ferite in maniera più lieve un'amica e una turista francese che si trovavano vicine a lei nella spiaggia libera tra le concessioni Piccolo Chalet e Caraibi.
L'amica di Pamela Di Lorenzo, una 44enne della zona, aveva riportato solo una perdita temporanea di sensibilità a una gamba (parestesia) ed era trasportata in ambulanza al Pronto soccorso di Giulianova, mentre anche la turista straniera, 64 anni, dapprima interessata da parestesia, poi si era aggravata, colpita anche da infarto durante i soccorsi e anche lei era stata ricoverata in prognosi riservata.
Di "scena apocalittica" avevano parlato i tanti turisti presenti sull'arenile rimasti sotto shock per l'accaduto. "Si è sentito il boato e poi si è generato il panico", raccontavano i testimoni. Il fatto era avvenuto attorno alle 12 del 3 agosto, dopo che si era registrata una breve parentesi di pioggia. Ma l'arenile era ancora affollato: "Il cielo era nuvoloso e aveva piovigginato per qualche minuto, ma c'erano ancora tante persone".
Estenuanti i tentativi dei primissimi soccorritori di praticarle il massaggio cardiaco. La donna era stata poi rianimata con il defibrillatore in dotazione della prima ambulanza giunta sul posto. Trasportata con l'elicottero del 118 all'ospedale Mazzini di Teramo, è stata per giorni in coma farmacologico nel reparto di Terapia intensiva. Fino all'aggravamento delle sue condizioni e la dichiarazione della morte cerebrale.
La donna, molto conosciuta ad Alba Adriatica e nel circondario, viveva non lontano dal luogo della tragedia con il compagno e il figlio minorenne e lavorava in un bar dello stesso quartiere.